Nell’ultimo decennio, il mercato del laser ha vissuto un periodo di significativa espansione con tassi superiori al 25%.
A partire dal 2019 la crescita si è assestata intorno a valori ad una sola cifra, ma tale rallentamento non ha spaventato i player del settore dato che il trend è andato sostanzialmente ad allinearsi ai cicli macroeconomici.
Gli stessi fattori trainanti che avevano fatto crescere le vendite di laser negli ultimi anni (in particolare l’ingresso della Cina nel mercato delle macchine laser di potenze medio-basse), hanno portato ad una contrazione delle vendite nel momento in cui le economie mondiali hanno affrontato un periodo di recessione globale e tariffe avverse all’import dal mercato cinese.
Ciononostante, l’industria del laser ha comunque continuato a consolidarsi e a creare nuovi mercati verticali.
Se da un lato, la Cina si configura come l’indiscussa padrona del settore delle applicazioni laser per il mondo dell’elettronica, dall’altro l’Europa risulta ancora essere leader nell’ambito della ricerca e delle macchine ad alta tecnologia e prestazioni.
Il mercato dei laser si suddivide per applicazione finale (lavorazioni meccaniche industriali, telecomunicazioni e optical storage, chirurgia oculistica e medicale, ricerca scientifica e militare, strumenti di sensoristica, solo per citarne alcuni) e per il mezzo attivo che viene impiegato per l’amplificazione della luce tramite il processo di emissione stimolata (laser cristallini a stato solido, laser a gas atomico, laser a gas molecolare e laser a semiconduttore, o diodi laser). Si tratta di un mercato che complessivamente, nel 2019, valeva circa 15 miliardi di dollari[1] a livello globale.
L’idea di business di ZENIT Smart Polycrystals si inserisce in una nicchia di mercato di importanza strategica e si basa sulla produzione e vendita di policristalli per il mercato delle macchine laser a stato solido (SSL).
L’innovazione del processo sulla ingegnerizzazione dei cristalli attuato da Zenit apre la possibilità di mirare ad un’ampia gamma di applicazioni sfruttando un effetto moltiplicativo dei mercati di riferimento. Il mondo dei laser è quindi solo uno dei possibili mercati di applicazione di questa tecnologia.
Siamo infatti nel contesto dei materiali ceramici trasparenti che è un mondo molto più ampio dei laser e che comprende anche altri macchinari legati al mondo della misura e della ricerca.
Il mercato della startup si presenta quindi particolarmente sfaccettato e scalabile: a partire dai cristalli laser (circa 200 milioni di euro) e dagli scintillatori (circa 300 milioni di euro), i primi target facilmente raggiungibili da Zenit, l’ecosistema del mercato dei materiali ceramici trasparenti comprende tra gli altri ii fari per auto con tecnologia laser e, sempre nel mondo automotive prossimo venturo, quello dei lidar, vale a dire i sensori che sfruttano sorgenti laser e che vengono utilizzati dalle auto a guida autonoma per mappare tutto il contesto esterno e che sono quindi una componente fondamentale di queste autovetture. Il valore del’A&D, dell’optoelettronica e dell’automotive è di circa 1,68 milioni di euro[2].
[1]Source: Annual Laser Market Review & Forecast
[2] Source: Transparencymarketresearch
L’idea di business di ZENIT Smart Polycrystals si inserisce in una nicchia di mercato di importanza strategica e si basa sulla produzione e vendita di policristalli per il mercato delle macchine laser a stato solido
In uno scenario competitivo che contempla attualmente solo altri due produttori di policristalli (la giapponese Konoshima e la statunitense Coorstek) con performance processi di produzione rispettivamente più complessi o meno efficienti rispetto a quello approntato da Zenit e un limitato numero di produttori di monocristalli (le cui prestazioni è stato dimostrato scientificamente essere inferiori) “la tecnologia di Zenit può aprire delle possibilità che oggi non esistono e creare qualcosa di nuovo” ha rilevato Mario Pisapia, Managing Director di Optoprim.
Il mercato del laser, inoltre, si presenta estremamente movimentato negli ultimi anni.
Negli ultimi 15 anni si contano più di 60 operazioni di M&A, di cui 24 solo dal 2016 ad oggi, con un taglio medio di investimento pari a circa 32 milioni di euro. Restringendo il campo ai soli fornitori di sottocomponenti, si possono citare, tra le altre, le acquisizioni di Laser Quantum e Arges ad una valutazione rispettivamente di circa 30 milioni e di 65 milioni di euro da parte di Novanta tra il 2017 e il 2019 e l’acquisizione di Electro-optics Technology da parte di Coherent per 25 milioni di euro nell’aprile dell’anno in corso.
Di rilievo l’acquisizione nel 2019 di Finsar (famosa per essere il produttore degli scanner laser utilizzati da Apple per il suo sistema di Face ID) da parte della statunitense II-VI Incorporated alla considerevole cifra di circa 3 miliardi di dollari[3].
Sostanzialmente si sta assistendo ad una generale strategia di accentramento da parte delle grandi società che operano nel mercato a valle (applicazioni laser) che stanno tendendo all’internalizzazione del know-how degli attori in cima alla catena del valore acquisendo fornitori di sottocomponenti, strumentazioni elettroniche, produttori e distributori di ceramici e altri mezzi attivi.
In tale ottica la tecnologia disruptive di Zenit difficilmente potrà passare inosservata e potrebbe presto fare gola a diverse società nel mercato dei laser, interessate ad acquisire un importante fattore di successo nella supply chain del settore.